Clima e ambiente dipendono anche dalle nostre caldaie

Correva l’anno 2005 quando venne ratificato l’ormai famoso Protocollo di Kyoto.
Le evidenze scientifiche dimostravano che il repentino cambiamento climatico del pianeta non poteva che essere addebitato alle azioni dell’uomo.

Buco dell’ozono, effetto serra, riscaldamento globale sono espressioni che sono entrate nel nostro quotidiano ma non si tratta di parole astratte.
Al contrario, descrivono problemi concreti che sono stati in grado di innescare catene di eventi di grande impatto sulle nostre vite, come alluvioni, inondazioni, scioglimento dei ghiacciai.

Oramai, ai negazionisti restano ben pochi argomenti e, per fortuna, da quel lontano 2005 di passi in avanti ne sono stati fatti molti ma non si può certo sostenere che gli obiettivi prefissati dal Protocollo siano stati raggiunti.

Ai governi dei Paesi aderenti al trattato spetta indicare la direzione ma ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte nel contribuire alla diminuzione di emissioni di gas serra.
Quelli che per noi sono piccoli gesti hanno il potere di trasformarsi in un’onda rivoluzionaria se vengono moltiplicati per milioni di volte, tante quante sono i cittadini dei vari Stati.

È in quest’ottica che, nel 2015, l’Unione Europea ha preso la decisione di mettere al bando la produzione delle tradizionali caldaie per il riscaldamento domestico a favore di quelle a condensazione. Infatti, questa tipologia di caldaie assicura un consumo di risorse energetiche più razionale e una riduzione significativa delle emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera.

L’evoluzione tecnologica delle caldaie è indispensabile per il progresso

Sostituire una tecnologia considerata ormai obsoleta e poco performante non è un processo che può concludersi in tempi brevi.
In particolare, se si tratta di cambiare l’intero parco caldaie di un Paese.

È inevitabile prevedere un periodo di transizione, durante il quale le vecchie caldaie lascino progressivamente il proprio posto alle nuove tecnologie.
Ma intanto, come si possono tenere sotto controllo le loro emissioni inquinanti e i loro consumi energetici?

Partendo dal principio che qualsiasi macchina offre il meglio delle proprie potenzialità solo se viene controllata con cadenza regolare, l’Italia ha deciso di rendere obbligatoria la manutenzione ordinaria delle caldaie e il controllo dei fumi di combustione.

Inoltre, ha assegnato questo compito in via esclusiva a personale specializzato, che abbia acquisito la formazione indispensabile a poter condurre interventi qualificati.
In questo modo, si cerca di tenere sempre monitorate le condizioni ambientali, favorendo il graduale turn over tecnologico.

Le caldaie a condensazione di ultima generazione sono sempre più performanti

In seguito al Protocollo di Kyoto e alle nuove norme emesse dall’Unione Europea e dall’Italia, la ricerca tecnologica nel settore degli impianti di riscaldamento domestico ha subito un’importante accelerazione.

Occorre perseguire la direzione che punta a diminuire in maniera radicale l’inquinamento dell’atmosfera, progettando macchine capaci di contenere sempre più le emissioni di gas e ridurre il proprio fabbisogno energetico.

Le ultime caldaie a condensazione immesse sul mercato sono davvero performanti, tanto da vantare sistemi di monitoraggio della combustione che assicurano un costante livello delle prestazioni.

Ne consegue che anche gli addetti alla manutenzione di queste futuristiche caldaie debbano perseguire un aggiornamento continuo, se vogliono essere in grado di intervenire adeguatamente.

Pertanto, il ruolo dell’assistenza tecnica non è per nulla secondario.
Una buona manutenzione permette di ottimizzare le spese e di assolvere agli obblighi nei confronti ed a favore dell’ambiente.

Quali sono le caratteristiche di una buona assistenza tecnica?

Per cercare di superare la concorrenza, ogni casa produttrice propone nuovi modelli di caldaie, macchine in grado di offrire performance esclusive e sempre più smart, per poter essere gestite a distanza dal proprio telefono.

A fronte di una tecnologia così avanzata, diventa indispensabile affidarsi a personale competente, anche per la semplice manutenzione ordinaria.
Dal canto suo, l’assistenza tecnica è tenuta ad investire nella formazione dei propri addetti, affinché siano sempre aggiornati sulle novità del mercato e abbiano adeguate capacità di problem solving.

Purtroppo, trovare un’azienda seria che disponga di personale preparato non è poi tanto facile.
Il settore pullula di millantatori, tecnici in grado di eseguire a malapena una raffazzonata pulizia della caldaia, del tutto incapaci di lavori più delicati come la sostituzione di un pezzo o un intervento urgente.

Meglio accorgersi da subito con chi si ha a che fare, per non trovarsi in panne in caso di bisogno.

Per capire con più chiarezza quali sono gli aspetti da valutare per scegliere l’azienda giusta, abbiamo visitato alcuni siti, tra cui quello di Immer Service, che offre assistenza e manutenzione di caldaie multi-marche, tra le quali Immergas a Bologna. dove è stato possibile la gamma di servizi che offrono le aziende di questa tipologia, dalla revisione dei filtri al controllo del bruciatore e degli scarichi, fino alla fornitura di ricambi originali in caso di riparazioni.

Molte aziende offrono la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per la manutenzione ordinaria, grazie al quale non si hanno brutte sorprese, sapendo in anticipo quali lavori verranno eseguiti e il costo dell’intera operazione. Un’indispensabile trasparenza che solo un’affidabile assistenza tecnica è in grado di garantire.

E da un lavoro ben fatto non ci guadagnano solo noi, ma tutto il pianeta.