Ripristino ferri arrugginiti su calcestruzzo, ecco come fare
Soprattutto per i balconi costruiti negli anni ’50, ma anche in tutti quelli dove le ringhiere sono fissate dentro le cimase e quindi nel calcestruzzo sottostante, la corrosione dei ferri da armatura è certamente maggiore.
Il problema diventa importante quando si inizia a vedere emergere i ferri strutturali perché con essi spesso si accompagna anche il distacco della parte intonacata.
Questo problema in verità si verifica molto più di quanto si pensi, soprattutto nelle zone dove ci sono cambiamenti climatici repentini con forti escursioni termiche e in tutte quelle abitazioni e strutture edificate in prossimità della mare dove gli agenti atmosferici, in primis il salmastro, giorno dopo giorno corrodono i ferri fino a farli arrugginire.
La cosa principale da fare in questi casi è quella di verificare subito, alla prime avvisaglie, la struttura colpita e possibilmente chiamare un tecnico per un sopralluogo.
L’importante è non sottovalutare mai la portata del danno perché l’incuria della ruggine potrebbe portare in poco tempo al distacco di grandi porzioni di intonaco fino ad arrivare alla possibilità di cedimenti strutturali, vedendoci costretti, irreparabilmente, a demolire la parte dell’edificio o della struttura interessata perché divenuta ormai non più sanabile.
Negli ultimi anni e con le ultime scoperte in ambito di ingegneria edile sono usciti in commercio tantissimi prodotti per ripristinare i ferri arrugginiti nel calcestruzzo, nonché tecniche anche fai da te per ripristinare in totale sicurezza la struttura.
Quale procedura bisogna seguire per ripristinare i ferri di armatura arrugginiti?
La procedura apparentemente complessa in verità è più semplice di quanto si pensi, ma per ottenere un effetto duraturo nel tempo si consiglia di seguire alla lettera la guida sotto riportata. Inoltre, prima dell’inizio dei lavori, si consiglia sempre di valutare le condizioni metereologi che, poiché l’intera operazione di intervento richiede alcuni giorni e fa svolta sempre con il sole, ecco perché generalmente il ripristino dei ferri arrugginiti si fa nel periodo primaverile o in estate.
Le fasi per eliminare la ruggine dal ferro posizionato nel calcestruzzo sono:
1. Analizzare a priori la parte interessata, possibilmente scattando fotografie a ampio raggio così da valutare insieme ad un professionista l’intervento da fare.
2. Eliminare tutto il calcestruzzo ammalorato fino a portare a nudo i ferri arrugginiti nella loro interezza. Questa operazione può essere fatta in molti modi. Generalmente si consiglia l’utilizzo di uno scalpello o se le parti interessate sono ampie si può procedere mediante l’ acqua o con l’idroscarifica che rimuove in calcestruzzo grazie all’alta pressione del getto d’acqua utilizzato. La parte interessata potrà successivamente essere trattata quando la superficie diventerà ruvida.
3. Utilizzare gli strumenti specifici per spazzolare la ruggine depositata sui ferri. Apparentemente più facile del passaggio precedente, la spazzolatura è in verità il “cuore” di tutta l’operazione e come tale il trattamento dovrà essere fatto con cura ed attenzione. Per eliminare la ruggine dai ferri bisogna utilizzare o una sabbiatrice o, ancor meglio, una idrosabbiatrice che grazie al potente getto di sabbia ad alta pressione porterà via dal ferro sporco, muschi, tutto il materiale ferroso diventato friabile dalla ruggine e soprattutto tutta la vecchia vernice.
La perfetta pulizia dei ferri corrosi è di vitale importanza per far sì che la malta che andremo a stendere possa aderire in modo perfetto.
4. Procedere al trattamento protettivo dell’armatura con prodotti specifici e di qualità. Generalmente si utilizza la malta idraulica monocomponente che interviene con un’azione anticorrosiva sui ferri, così da evitare che si possano nuovamente arrugginire.
5. Una volta trattati i ferri arrugginiti si passerà alle opere murarie con il ripristino corticale e successiva rasatura, solo però dopo aver eliminato eventuali ristagni d’acqua precedentemente formati con l’utilizzo della idropulitrice. L’applicazione della malta idraulica antiritiro che ci servirà per ricostruire le parti in calcestruzzo potrà essere effettuata a mano con una cazzuola o con macchine intonacatrici se dobbiamo operare su grandi metrature. La malta, a prescindere dalla tecnica utilizzata, dovrà comunque essere sempre data ben stesa e compatta, onde evitare, così, qualsiasi possibilità di penetrazione da parte dell’acqua. Se gli spessori dell’intonacatura sono superiore ai 4 cm è sempre bene applicare più strati lavorandoli con una spatola dentata per rendere ruvido lo strato appena dato, ricordandosi di bagnarlo abbondantemente prima di passare lo strato successivo, che dovrà essere applicato dopo 24 ore dal precedente.
La rasatura sarà l’atto finale da fare solo ed unicamente con malta monocomponente impermeabile all’acqua e all’anidride carbonica. La malta dovrà inoltre essere resistente agli agenti atmosferici,agli sbalzi di temperatura repentini (soprattutto resistente al gelo e al disgelo) e ad alta adesione.
6. Applicazione della vernice protettiva. Meglio se viene utilizzata la resina da applicare almeno con doppia mano e può essere stesa sia a pennello che rullo o anche spruzzo.
Costi al metro quadro del ripristino ferri arrugginiti su calcestruzzo
Le suddette operazioni, se fatte da ditte competenti si aggira per l’intera operazione con prezzi minimi di 90 euro al metro quadro, oltre agli oneri per il montaggio e smontaggio e utilizzo di suolo pubblico per le impalcature, ove l’intervento lo richieda.