Impianto idraulico bagno fai da te
La sala da bagno deve essere costruita secondo delle indicazioni specifiche, anche quelle volute dalla legge riguardo le minime distanze da rispettare fra i sanitari.
L’impianto idraulico del bagno quindi deve essere pensato, progettato e calcolato secondo schemi specifici, perché le tubature e gli scarichi dovranno trovarsi tutti nella posizione corretta nel momento in cui si installeranno, alla fine del lavoro, i sanitari.
La distribuzione corretta dei sanitari sulle pareti permette la realizzazione più semplice dell’impianto per l’acqua calda e fredda e dello scarico.
Come si realizza un impianto idrico per il bagno? In genere la realizzazione dell’impianto idraulico non è il tipico lavoro fai da te, perché richiede determinate conoscenze specifiche e attrezzi che non sono certo quelli del bricolage. Il progetto di un impianto idrico non è sicuramente una soluzione fai da te, anzi al contrario richiede delle conoscenze tecniche specifiche ed una certa esperienza in materia.
Prima cosa da sapere assolutamente è che il Decreto Legge 40 del 2010 ha tolto l’obbligo della Denuncia di Inizio Attività per rifare il bagno; tuttavia è necessario inviare una comunicazione, firmata dal tecnico abilitato, al Comune, nella quale il tecnico stabilisce che l’intervento ed il progetto sono a norma.
Detto questo, per fare l’impianto idraulico del bagno servono tubazioni di adduzione in rame, polipropilene, o multistrato con relativi giunti, colla apposita, i sanitari, la rubinetteria, attrezzi per muratura ed idraulica.
L’impianto idraulico o idrico è quello che ha lo scopo di portare l’acqua da un punto all’altro per mezzo dei tubi, allo scopo di portare l’acqua per esempio nel nostro caso nel lavandino. Poi c’è anche l’impianto idrico di scarico che convoglia le acque nere.
L’impianto idrico è quindi composto da quello di carico e quello di scarico. Le colonne verticali sono quelle che portano l’acqua nei vari appartamenti delle case. I materiali che sono in genere usati per questi tubi sono l’acciaio zincato, ma anche materie plastiche speciali.
L’impianto idrico può essere realizzato in derivazione, come spesso avveniva nel passato e quindi con tubi rigidi che collegano la rete di distribuzione idrica ai sanitari, o a collettore, cioè con una connessione formata da tubazioni flessibili.
Il sistema a collettore è molto favorevole perché non ha giunture in zone poco accessibile.
L’impianto di scarico del bagno possono essere di diverso tipo. Parliamo di impianto a doppio tubo, se c’è la netta separazione fra le acque nere e quelle bianche. Invece c’è un solo tubo (con meno igiene, di conseguenza) soprattutto nei condomini che hanno i bagni sovrapposti.
Le tubature possono essere realizzate di diversi materiali: piombo, calcestruzzo, ghisa, e via dicendo.
Il sifone è quel prodotto che collega i singoli apparecchi igienici ai condotti di scarico ed ha una particolare forma che serve per impedire il ritorno dell’acqua.
Nell’impianto di scarico si trova uno sfiato di ventilazione sul tetto dell’edificio, ed una colonna di scarico che riceve tutte le acque nere in un impianto fognario pubblico o pozzo nero.
I servizi igienici del bagno sono formati dal vaso WC con sifone integrato, bocchettone, cassetta di raccolta dell’acqua o sciacquone, rubinetto di arresto.
Il bidet è dotato di sifone, ed anche il lavabo.
Attenzione anche a quello che dice la legge per quanto riguarda lo spazio nella stanza da bagno: se il bagno ha un’apertura o impianto di aerazione, deve avere altezza di almeno 2,70 metri. Se lo spazio è ridotto, occorre disporre i sanitari cercando di avere più libertà di movimento. Le misure ottimali sono quelle che rispettano lo spazio fra i sanitari e permettono un movimento abbastanza agevole: attenzione soprattutto alla distanza fra lavabo e il wc.