Coltivare piante autofiorenti outdoor in vaso: pro e contro
Volete coltivare la cannabis all’aperto? Avete preso in considerazione dove trascorreranno gran parte della loro vita le piante? Ecco gli aspetti positivi e negativi della coltivazione in vaso
Questa guida è pensata a chi è alla ricerca di nuove valide strategie per realizzare le proprie colture stagionali. Ecco spiegato il perché le autofiorenti stanno guadagnando punti rispetto i loro predecessori da cui hanno ereditato sapore e potenza.
Queste piante terminano il loro ciclo vitale in appena 75 giorni dalla germinazione, motivo principale per cui sono preferite dai coltivatori che possono realizzare diversi raccolti in una sola stagione (da metà a aprile in cui si semina fino a fine settembre, inizio ottobre circa).
Oltretutto, la loro facile alimentazione, permette di fare il tutto a costi veramente bassi. Infine ma, non meno importante, le dimensioni ridotte di queste piantine (che generalmente non superano il metro di altezza), fa si che possano passare quasi inosservate agli occhi della gente.
È fondamentale sapere le ore di luce naturale di cui godono durante la giornata per massimizzare la produzione. Dalle 10 ore in su, dalle piantine possono spuntare fiori compatti che mostrano un buono strato di resina.
Le tre varietà autofiorenti principali sono: la marijuana Cheesy Auto, White Yoda Auto e Fraggle Skunk Auto. In grado di produrre oltre 100 grammi di prodotto a pianta. Di seguito alcuni consigli per ottenere il massimo dalla propria coltivazione.
Coltivare outdoor utilizzando vasi: vantaggi
La coltivazione in vaso, innanzitutto, è estremamente comoda perché permette di spostare le piantine da una parte all’altra, specialmente in caso di infestazione di insetti, piogge abbondanti, occhi indiscreti o animali.
Un altro vantaggio fondamentale è quello di poter controllare meglio lo sviluppo delle piantine e si sa, la coltivazione in vaso limita la crescita…questo comporta che potrete prevedere sin da subito le loro dimensioni per una massima discrezione.
Il vaso, infine, permette di evitare alcune problematiche derivanti dalla coltivazione a terra in quanto, ad esempio, l’ambiente naturale potrebbe non offrire un terreno qualitativamente adatto alla cannabis.
L’uso del vaso vi permette di poter mescolare terricci vari creando il giusto ambiente per la pianta. Questo permette di avere anche il pieno controllo sull’innaffiatura e l’applicazione di fertilizzanti alle radici.
Coltivare outdoor utilizzando vasi: svantaggi
Piantare un seme in un vaso può presentare i suoi inconvenienti rispetto al suolo. Innanzitutto non ce se ne può dimenticare, ovvero, se non piove sarete voi a dover provvedere ad innaffiarle. Anche in caso di pioggia, comunque, dovrete tenere a stretto controllo la concimazione.
La coltivazione outdoor in vaso, inoltre, richiede maggiore tempo rispetto quella indoor perché le giornate potrebbero non essere sempre calde e soleggiate. Al contrario utilizzando vasi di grandi dimensioni, le piante cresceranno a tal punto da far aumentare il fabbisogno di acqua e fertilizzanti.
Inoltre, se risiedete in una zona relativamente abitata, dovrete prendere in serie considerazione la necessità di incatenare le piante, onde evitare che qualcuno possa approppiarsene e scappare con il bottino.