Resine espandenti: cosa sono e come aiutano a rimuovere le crepe

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Le crepe nei muri possono essere semplicemente dei problemi estetici così come dei veri e propri segnali di allarme sulla compromessa stabilità degli edifici che possono portare all’esigenza di svolgere ristrutturazioni oppure di adoperarsi per coprirle.
Celare le crepe senza avere appurato la loro origine è molto rischioso, perché porta soltanto a celare gli effetti estetici del dissesto senza attivarsi per correggere le sue cause, e permettendogli di progredire indisturbato.

I nostri edifici sono soggetti a molti fenomeni che possono metterne in pericolo la stabilità quali LA variazione di volume legata all’essiccamento dei terreni argillosi causa siccità, le infiltrazioni d’acqua, i sismi, le vibrazioni trasmesse dal traffico veicolare pesante, errori di progettazione dell’edificio, un aumento del carico portante che la struttura non è in grado di reggere.

Una delle tecniche più vantaggiose per recuperare i cedimenti delle fondamenta è il consolidamento delle fondazioni con resine espandenti.

Questa tecnologia permette di consolidare il nodo terreno fondazione e in particolare i terreni argillosi attraverso la compattazione, l’impermeabilizzazione e separazione dell’acqua e la riattivazione della fondazione. Questa tecnica attiva permette di ripristinare il corretto appoggio della superficie di un edificio – sia antico che moderno – sul terreno, permettendo di distribuire il carico in maniera uniforme e rendendo l’edificio più sicuro.

Iniezione di resine espandenti: che cosa sono e a cosa servono

Le iniezioni di resine espandenti consistono nel pompaggio di sostanze chimiche biocompatibili che vengono fatte penetrare nel terreno attraverso cannule di alluminio collocate in fori di circa 25 mm, al fine di aumentare la capacità portante del terreno.

Il composto pompato nel terreno si espande producendo delle spinte isotrope che permettono di migliorare i carichi di sicurezza e riducendo i cedimenti degli edifici soprastanti.

Le resine espandenti permettono di recuperare gli edifici le cui fondazioni abbiano subito dei cedimenti, specialmente nel caso di terreni argillosi, di aumentare le caratteristiche geomeccaniche dei terreni che devono subire delle sopraelevazioni e aumento di carico in genere.

Si tratta di una metodologia consolidata che negli ultimi anni si è diffusa molto anche in Italia, che permette di migliorare le caratteristiche del terreno mediante l’impiego di miscele che, pompate nel terreno, permettono di colmare gli spazi vuoti e di rendere il sottosuolo più compatto.

Questo metodo è economicamente conveniente rispetto ad altre tecniche e si porta a compimento in pochi giorni, senza bisogno di interventi invasivi a carico del terreno.

 

Il procedimento prevede di eseguire dei piccoli buchi attraverso le strutture di fondazione, fino al terreno, attraverso i quali le resine vengono fatte penetrare nel sottosuolo. Una volta scese in profondità iniziano a gonfiarsi riempiendo gli spazi vuoti, andando a colmarli e aumentando la resistenza del terreno e i carichi ammissibili.

 

Le resine chimiche offrono una efficacia in grado di perdurare nel lungo periodo e una ridotta invasività rispetto ai metodi tradizionali di consolidamento. La loro entrata in funzione è immediata e può essere monitorata a livello millimetrico durante tutto l’intervento.

Iniezione di resine espandenti: quando conviene applicarle

Le resine espandenti sono un modo di consolidamento delle fondamenta naturalmente sostenibile, che non produce né materiali di risulta né vibrazioni a carico delle strutture e del terreno. Questa metodologia è studiata per migliorare le caratteristiche geomeccaniche, ma non sempre è la soluzione più indicata per correggere le crepe sui muri.

 

Bisogna infatti sempre rivolgersi a degli esperti geostrutturisti che si occupino di analizzare il quadro fessurativo per appurare la reale causa del dissesto, definire la portata del danno e individuare quale metodologia può essere più adatta per consolidare le fondamenta.